Corsi di formazione lingua inglese nella scuola primaria
Si è tenuto, nel tardo pomeriggio del 26 giugno 2012, un incontro al MIUR con il seguente o.d.g.: “Piano di formazione per lo
sviluppo delle competenze linguistico-comunicative e metodologico-didattiche per i docenti di scuola primaria privi dei requisiti per l’insegnamento della
lingua inglese”.
L’Amministrazione era rappresentata dal dott. Piscitelli, dalla dott.ssa Leuzzi e dall’ispettrice Lange. L’Amministrazione ha fornito alcuni dati,
suddivisi per regione relativi ai corsi di formazione già attuati e in corso di attuazione.
La delegazione SNALS-CONFSAL si è riferita nel proprio intervento alle richieste già inoltrate dal Segretario Generale SNALS-CONFSAL al Ministro in una
lettera del 30 maggio u.s. In particolare, la nostra
rappresentante ha:
- evidenziato che l’art. 64 del CCNL prevede inequivocabilmente: “1. La partecipazione ad attività di formazione e di
aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie
professionalità”. Dunque trattasi di diritto e non di dovere;
- ricordato che la Legge finanziaria 30.12.04, n. 311, al comma 128 ha introdotto i corsi di formazione linguistica, ma è altrettanto vero
che la riconversione professionale tocca esclusivamente il personale in esubero e, tranne che in alcune province, a seguito della mobilità
per l’a.s. 2012/2013, non vi sono esuberi di docenti di scuola primaria; pertanto, permane una situazione di contrasto tra Legge e Contratto,
originata in un periodo di tempo in cui il secondo aveva il potere di superare la prima;
- sottolineato che, in ogni caso, ci si trova talvolta, in alcune realtà, in situazioni incontrollate ed incontrollabili che producono
danno ai docenti e, conseguentemente, al servizio scolastico.
Inoltre, per quanto attiene la scelta dei docenti da avviare alla formazione, ha fornito le seguenti priorità:
- docenti che volontariamente chiedono di partecipare. In tal modo, fra l’altro, si seguirebbe il dettame contrattuale,
secondo cui la formazione è un diritto del docente;
- docenti neo immessi in ruolo;
- docenti in ordine inversamente proporzionale all’anzianità, sia perché è presumibile che il giovane abbia più recettività verso le
innovazioni rispetto al meno giovane, sia per un vantaggio dell’Amministrazione che fa un investimento duraturo nel tempo e, quindi,
produttivo;
- docenti che, nel loro corso di studi, abbiano appreso l’inglese.
E’ comunque necessario che le scuole adottino dei criteri di trasparenza nelle scelte.
Ha richiesto, inoltre:
- un possibile esonero dalla frequenza per gravi motivi: l’obbligare alla frequenza tale personale, in momenti di difficoltà, significherebbe
avere una platea coatta ed assolutamente improduttiva e favorire l’assenteismo;
- che l’orario tenga conto non solo delle esigenze dei formatori, ma sia mediato fra tutti i partecipanti;
- dare indicazioni ai Dirigenti scolastici di favorire la partecipazione con la possibilità di flessibilità oraria concordata con gli interessati, a
norma del CCNL (Art. 64, commi 5 e 6);
- evidenziato i contenuti dell’art. 64 del CCNL, con particolare riguardo al comma 3, che prevede “Il personale che partecipa ai corsi di
formazione organizzati dall'amministrazione a livello centrale o periferico o dalle istituzioni scolastiche è considerato in servizio a tutti gli
effetti. Qualora i corsi si svolgano fuori sede, la partecipazione ad essi comporta il rimborso delle spese di viaggio”;
- chiesto, in conseguenza, all’Amministrazione di provvedere al rimborso delle spese di viaggio e, possibilmente, incentivare la partecipazione ai
corsi con il pagamento di un corrispettivo economico, sia pure forfettario;
- chiesto all’Amministrazione di monitorare i corsi per verificarne la qualità;
- sottolineato, con forza, la necessità dell’emanazione di una circolare che, per i corsi di prossimo avvio o anche già avviati, verifichi
l’assoluta volontarietà dei docenti individuati, che manifestino nuovamente il loro interesse a partecipare al corso;
- preso atto con soddisfazione che le regioni relative all’obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) avrebbero, a detta
dell’Amministrazione, grazie ai fondi europei, attuato già una larga parte di quanto richiesto dallo SNALS-CONFSAL, e, in conseguenza, per non creare
disparità di trattamento, chiesto di rivedere la situazione delle altre regioni reperendo per le stesse, fondi provvedere al rimborso delle spese di
viaggio e, auspicabilmente, per l’incentivazione del personale.
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