La Confsal chiede trasparenza sulle deleghe sindacali

Si è conclusa oggi con successo in termini di presenza e di partecipazione attiva la conferenza stampa organizzata dalla nostra Confederazione per manifestare l’esigenza di fare chiarezza sulla rappresentatività e di conseguenza sulle misure che il Ministro Fornero sta utilizzando nel guidare il dialogo con le parti sociali. I temi proposti hanno suscitato curiosità ed interesse da parte dai giornalisti presenti, tra le numerose testate e agenzie di stampa presenti alla conferenza. Si è generato così un dialogo aperto e costruttivo attorno al sistema di concertazione dove è emerso in modo chiaro ed inequivocabile il quadro della governance istituzionale in cui operano le parti sociali e con esso il ruolo determinante offerto dalla Confsal, quarta confederazione nazionale in termini di rappresentatività.
Nell’ambito del dibattito è sorto spontaneo il dubbio su quali siano i reali motivi che inducono il Ministro Fornero a scegliere, selezionare e convocare le parti sociali nelle trattative sulle politiche del lavoro. È per questo che Confsal rivendica la conoscenza dei criteri che si stanno utilizzando e chiede trasparenza sui numeri. È stato così illustrato nel corso della conferenza uno studio svolto dalla nostra confederazione, da cui è emerso che sono non meno di tre milioni i lavoratori fantasma che risulterebbero essere sindacalizzati ma che di fatto non sono iscritti.
Su questo punto, lo scenario si è evoluto sull’analisi della dimensione degli iscritti tra le sigle più rappresentative, da cui risulta un dato abbastanza anomalo, il 18,32 % è l’incidenza tra gli iscritti dichiarati e quelli effettivamente certificati (vedi tabelle “A”, “B” e “C”). Altrettanto anomalo e forse anche un po’ inquietante è l’eccessiva concentrazione dello sbilanciamento tra i lavoratori dichiarati e quelli iscritti alla UGL, piuttosto che sulle altre sigle. Insomma c’è bisogno di comprensibilità e di accessibilità alle informazioni, giusto per dare soddisfazione ai lavoratori che nella quotidianità si identificano ed interagiscono anche con senso di appartenenza ad una sigla piuttosto che ad un’altra. La libertà di sentirsi sindacalizzato e tutelato nelle misure e nelle politiche attive del lavoro non può essere compromessa.
Il Segretario Generale, Marco Paolo Nigi, al termine della conferenza stampa, ha diramato il comunicato stampa che si allega: