Il maxi emendamento del governo disattende in pieno le aspettative del personale della scuola
Il testo del maxi-emendamento, approvato dal Senato, a seguito di voto di fiducia, conferma, purtroppo, le valutazioni negative già
espresse dallo SNALS-CONFSAL in relazione al testo del decreto legge che configura una manovra di “tagli per fare cassa” e opera “solo riduzione di
spesa con nessuna qualità”. Infatti, anche le modifiche introdotte non producono alcun miglioramento reale per il personale della scuola
pesantemente penalizzato dal provvedimento e suonano come una “beffa” dopo le apparenti aperture emerse negli ultimi giorni.
Si configura, quindi, una apertura dell’anno scolastico all’insegna di forti azioni di protesta e di una inevitabile conflittualità.
Lo SNALS-CONFSAL ricorda che i lavoratori del pubblico impiego, e del comparto scuola in primis, hanno già pagato prezzi altissimi per il blocco del
contratto, per le altre pesanti e inique misure sul piano degli organici e delle pensioni, per l’insostenibile pressione fiscale, per l’aumento delle
tariffe e per la contrazione dei servizi pubblici e sociali.
Lo SNALS-CONFSAL aveva messo a punto una serie di emendamenti per il personale del comparto scuola che, tra l’altro, miravano:
Tutto ciò non trova alcun riscontro nel maxi emendamento e, come preannunciato, lo SNALS-CONFSAL oltre alle forti azioni di
protesta attiverà tutte le azioni giurisdizionali possibili.
La tutela delle situazioni di esubero del personale docente era strettamente connessa anche alla tutela dei posti di lavoro del personale ATA, in
particolare di quello precario, che a seguito di questi provvedimenti rischia concretamente di trovarsi senza possibilità di lavoro dopo anni di attività.
Si ricorda che le azioni giurisdizionali sono, però, attivabili solo nei confronti del testo finale della legge di conversione. Quindi, tutti coloro che
sono danneggiati dai contenuti della norma in corso di approvazione definitiva non devono cadere nella trappola di dare adesioni a ricorsi non proponibili
al momento, divenendo spesso vittime di speculazioni di vario genere.
Lo SNALS-CONFSAL opererà perché sia garantito che, per chi non potesse o volesse accettare nessuna delle ipotesi previste dalla legge, sia prevista la
possibilità di rifiutare la mobilità e di fruire di due anni di retribuzione all’80% e alla successiva risoluzione del rapporto di lavoro.
Va, infatti, scongiurato il rischio che, chi non accetti il passaggio nei ruoli ATA, veda risolto il rapporto di lavoro senza diritto a pensione, qualora
non sia in possesso dei pieni requisiti, senza usufruire degli ammortizzatori sociali.