Formazione linguistica scuola primaria e Centri Istruzione per Adulti
Il 20 ottobre 2010, si è svolto al MIUR un incontro con il seguente o.d.g.:
Licei musicali – reclutamento del personale docente;
Piano di formazione linguistica per insegnanti di scuola primaria (DM 81/09): modifiche, avvio della seconda fase;
CLIL proposte per la formazione del personale docente;
Regolamento sui centri per l’istruzione degli adulti.
Sul primo punto all’o.d.g. l’Amministrazione ha comunicato che sono pervenuti
una serie di quesiti in relazione all’utilizzo del personale e al reclutamento presso i Licei musicali e
che, nei prossimi giorni, sarà emanata una nuova nota di chiarimenti dal MIUR,
che sarà inviata alle OO.SS..
Per quanto attiene il secondo punto all’o.d.g. è stata anticipata l’emanazione di una nota che
riconfermerà i contenuti di quella dello scorso anno relativa al piano di
formazione per lo sviluppo di competenze linguistico-comunicative e
metodologico-didattiche in lingua inglese ai docenti di scuola primaria,
modificando il numero delle ore di attività in presenza che saranno ampliate da
30 a 60.
Per il CLIL sarà istituito, quanto prima, un comitato di esperti universitari e si prevede che il MIUR
attivi corsi di perfezionamento con convenzioni tra Ministero e Università, che
tengano conto dei livelli di competenza degli interessati e con preventivo
riconoscimento degli eventuali crediti posseduti degli stessi. Per i
partecipanti a tali corsi sarà prevista, inoltre, la possibilità di beneficiare
dei permessi retribuiti per il diritto allo studio (150 ore).
Per quanto attiene il Regolamento sui centri di istruzione per adulti, l’Amministrazione ha anticipato
che su tale Regolamento è già stato espresso il parere dalle Commissioni
parlamentari, non ancora pervenuto formalmente al MIUR; si prevede, quindi, che
il Consiglio dei Ministri possa attuare la seconda lettura in tempi brevi.
Lo SNALS CONFSAL, per il piano di formazione per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola
primaria, ha richiesto un apposito incontro prima dell’inizio della fase due e
ha riconfermato la propria posizione di contrarietà alla norma della finanziaria che impone l’obbligo della
formazione in lingua inglese per i docenti, indipendentemente dalla loro
volontà, o dal fatto di trovarsi in situazione di esubero. Va ricordato altresì
che il CCNL prevede la formazione come “diritto” e non più come “dovere”.
Nello specifico, per rendere l’operazione la
più proficua possibile ha suggerito di:
Indicare, nella C.M., specifici criteri nell’avvio alla formazione dei docenti, prevedendo, a titolo esemplificativo, le seguenti priorità nella individuazione dei “partecipanti”:
docenti che volontariamente chiedono di partecipare,
docenti neo immessi in ruolo,
docenti in ordine inversamente proporzionale all’anzianità, sia perché è presumibile che il giovane abbia più recettività verso le innovazioni rispetto al meno giovane, sia per un vantaggio dell’Amministrazione che fa un investimento duraturo nel tempo e, quindi, produttivo,
docenti che, nel loro corso di studi, abbiano appreso l’inglese; quelli che invece hanno studiato altre lingue partirebbero proprio da zero, mentre coloro che l’inglese l’hanno studiato a scuola almeno ne hanno un’infarinatura che può tornare loro utile.
Prevedere la possibilità di esonero dalla frequenza per gravi motivi: l’obbligare alla frequenza chi vive momenti di difficoltà che gli impediscono la partecipazione significa ottenere una platea coatta, oltre al fatto che potrebbe determinare assenze dei corsisti;
Dare chiare indicazioni di prevedere orari e impegni compatibili con le esigenze di servizio dei docenti interessati. L’orario non può essere solo determinato e modellato sulle esigenze dei formatori, ma deve essere mediato fra tutti i partecipanti;
Dare indicazioni ai Dirigenti Scolastici di favorire la partecipazione con la possibilità di flessibilità oraria concordata con gli interessati, a norma del CCNL (Art. 64, commi 5 e 6):
comma 5. “Gli insegnanti hanno diritto alla fruizione di
cinque giorni nel corso dell’anno scolastico per la partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero
dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi
scolastici. Con le medesime modalità, e nel medesimo limite di 5 giorni, hanno diritto a partecipare ad attività
musicali ed artistiche, a titolo di formazione, gli insegnanti di strumento musicale e di materie artistiche”.
Comma 6. “Il dirigente scolastico assicura, nelle forme e in misura
compatibile con la qualità del servizio, un’articolazione flessibile dell’orario di lavoro per consentire la partecipazione
a iniziative di formazione anche in aggiunta a quanto stabilito dal precedente comma 5”.
Verificare attentamente la qualità dell’insegnamento dei formatori.
Per quanto attiene l’istituzione dei Centri provinciali per gli adulti, lo SNALS-CONFSAL
ha chiesto incontri di confronto e rivendicato l’inserimento di specifiche norme contrattuali nel CCNI della mobilità. Ha
evidenziato che occorrerebbe, specialmente nei territori provinciali vasti o in
zone particolarmente disagiate o con difficoltà di collegamenti, prevedere
l’istituzione di più centri, opportunamente articolati sul territorio, che
possano fruire di risorse umane, finanziarie e strutturali adeguate a sostenere
l’offerta educativa complessiva.
E’ sicuramente riduttiva l’attribuzione dell’autonomia solo in rapporto a scelte di dimensionamento, data
l’importanza dell’impegno istituzionalmente svolto dai centri per gli adulti,
per l’innalzamento culturale del Paese.
Pertanto, considerato che le
scuole serali pubbliche di ogni ordine e grado e i CTP svolgono una rilevante
azione di promozione sociale in quanto consentono, in molti casi di migliorare
la propria condizione lavorativa e contribuiscono ad elevare il livello
culturale della popolazione adulta, anche al fine di realizzare gli obiettivi
strategici di Lisbona, a parere dello SNALS-CONFSAL è necessario, nella
riorganizzazione, prevedere un potenziamento strutturale dell’istruzione per
adulti attraverso nuovi investimenti e stanziamento di risorse adeguate.
Lo SNALS-CONFSAL ha sottolineato, ancora una volta, le preoccupazioni e le conseguenti tensioni del
personale che, per anni, ha erogato un servizio nella scuola pubblica, nei CTP e
nei serali di ogni ordine e grado, acquisendo una adeguata professionalità nella
“istruzione per adulti”. Per tale personale va prevista una titolarità che ne
garantisca un utilizzo in un ambito territoriale ragionevolmente limitato e
opportunamente definito, a salvaguardia dello stesso e della possibilità di
svolgere la propria attività di servizio in condizioni di concreta fattibilità e
tutela.