Informativa organico di diritto personale ATA a.s. 2010/2011
Il giorno 20 aprile il MIUR ha fornito alle OO.SS. firmatarie del CCNL Scuola (SNALS-CONFSAL, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e GILDA UNAMS) l’informativa sullo schema di Decreto Interministeriale con cui viene data attuazione, per l’a.s. 2010/2011, a quanto previsto dal Regolamento approvato con D.P.R. 22/7/2009, n. 119 e formulato ai sensi dell’art. 64, comma 2, della legge 133/2008, con il quale è stato previsto che nel triennio 2009/2011 le dotazioni del personale ATA devono essere ridotte, rispetto al 2008/2009, nella misura del 17% dell’organico relativo all’a.s. 2007/2008, ferma restando, per l’ultimo anno, la riduzione di ulteriori 1000 posti, secondo quanto previsto dalla legge finanziaria 244/2007.
I contenuti della stessa hanno riguardato gli aspetti che di seguito si riportano.
- Formulazione della dotazione organica Nazionale e ripartizione della stessa nei contingenti regionali .
Sulla base dei dati comunicati dalle istituzioni scolastiche, gli interventi di contenimento sono realizzati facendo ricorso alla duplice modalità dell’utilizzo degli indicatori di contesto e della modifica delle tabelle di calcolo vigenti per il 2008/2009. Conseguentemente, la riduzione dei posti a livello regionale tiene conto altresì delle esigenze connesse alla presenza degli alunni provenienti dai paesi stranieri nonché dalle condizioni oro-geografiche e di collegamento e distanza tra le medesime sedi.
- Attività del Direttore Regionale in merito alla ripartizione dei contingenti provinciali.
Viene previsto:
- l’accantonamento dell’aliquota del 3% per consentire interventi mirati per le situazioni e per le istituzioni scolastiche che necessitano di risorse aggiuntive per fronteggiare situazioni di particolare complessità;
- la possibilità di deroga dai parametri delle tabelle per garantire il contenimento dei posti entro il tetto assegnato;
- la possibilità di operare compensazioni tra le dotazioni dei profili professionali appartenenti alla medesima area professionale anche a livello interprovinciale;
- il tener conto delle istituzioni scolastiche caratterizzate da edifici di grandi dimensioni nonché dal numero delle succursali.
- Criteri per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi
Le scuole possono collegarsi in rete per l’espletamento di attività e servizi di interesse comune con appositi accordi tra le scuole interessate nel rispetto dei principi previsti dall’art. 7 del DPR 275/99 e del CCNL in vigore.
- Servizi Terziarizzati
Vengono confermate le disposizioni per gli accantonamenti dei posti in organico e per l’ottimizzazione del personale esterno alle scuole già utilizzato in lavori socialmente utili con mansioni riconducibili ai collaboratori scolastici o con CO.CO.CO. con funzioni riconducibili agli assistenti amministrativi o tecnici.
- Posti di Assistente Tecnico
Sono da istituire con la delibera della Giunta di istituto, a fronte dell’utilizzo del laboratorio per almeno 24 ore evitando duplicazioni di competenze tra il docente della materia, l’insegnante tecnico pratico ed il medesimo assistente tecnico.
- Personale addetto alle aziende agrarie, ai centri territoriali permanenti ed alle istituzioni educative
Vengono confermate le disposizioni già previste con il D.M. 201/2000.
- Stabilità dell’organico di diritto.
Nel caso si renda necessario attivare ulteriori posti dopo la definizione dell’organico di diritto, ciò non può comportare, a livello provinciale, un incremento di posti in organico. Conseguentemente, gli eventuali incrementi di posti necessari presso le scuole interessate possono essere autorizzati dagli USR solo per compensazione e cioè mediante la soppressione di un corrispondente numero di posti in organico di diritto, per i quali sono venute meno le condizioni di funzionamento. Viene, infine, contemplata, in sede di adeguamento dell’organico al fatto, la situazione concernente l’eventuale concentrazione di personale inidoneo nella medesima istituzione scolastica.
La delegazione dello SNALS-CONFSAL, in merito a quanto rappresentato dall’Amministrazione, ha:
ribadito, ancora una volta, il netto dissenso alla politica dei tagli;
stigmatizzato l’ulteriore riduzione degli organici in quanto mette a rischio la qualità dei servizi ed il rispetto del CCNL nonché impedisce di dare adeguate risposte alla sempre più crescente attività amministrativa, al fabbisogno di assistenza per l’integrazione degli alunni diversamente abili, all’esigenza di estendere all’area del primo ciclo di istruzione la presenza di figure di area tecnica per le attività di laboratorio e per l’ampia diffusione delle tecnologie informatiche;
preannunciato l’impugnatura in quelle situazioni in cui con la riduzione operata non vengono garantite la sicurezza, l’igiene ed il rispetto delle incombenze amministrative;
rivendicato l’istituzione di un organico funzionale pluriennale per la funzionalità della scuola dell’autonomia;
manifestato, con forza, la netta contrarietà alla terziarizzazione dei servizi in quanto occorre personale stabile per svolgere al meglio i complessi servizi necessari per la piena affermazione della scuola dell’autonomia, fermo restando che, nelle more, non devono essere assolutamente allargate le competenze di quella esistente;
richiamato la piena osservanza del dettato contrattuale per quanto attiene all’orario degli assistenti tecnici ai fini della costituzione dei posti in organico;
richiesto la definizione di regole condivise per la costituzione delle reti di scuole ai fini dell’espletamento di attività e servizi di interesse comune;
riaffermato la necessità di prevedere posti in deroga nelle scuole in cui vi è presenza di alta concentrazione di personale inidoneo;
ribadito che lo SNALS-CONFSAL non può rinunciare alla concretizzazione della battaglia per l’area “C” al fine di garantire un miglior funzionamento delle scuole autonome ed aprire prospettive di crescita professionale al personale che in esse opera;
richiesto uno sviluppo delle tabelle ipotizzate per avere certezza della consistenza organica assegnata ad ogni scuola in relazione sia alla ipotesi prospettata, sia agli arrotondamenti operati, sia all’accantonamento della quota del 3% a livello regionale che non possono comportare per nessuna istituzione scolastica una possibile riduzione rispetto al calcolo teorico.