Incontro su “Assunzioni a tempo indeterminato docenti ed ATA”

Si è svolto nel pomeriggio del 3 agosto l’annunciato incontro sul tema “Assunzioni a tempo indeterminato personale docente ed ATA”. Per l’Amministrazione è stato il Direttore Generale Dott. Chiappetta ad illustrare le linee operative a cui il ministero intende attenersi. In premessa lo stesso Direttore ha informato le OO.SS. che le tematiche complessive del precariato saranno oggetto dell’incontro “politico” di domani pomeriggio col ministro Gelmini.

Nella prima parte del suo intervento il Dott. Chiappetta ha comunicato che nella nota autorizzativa del MEF, a differenza degli anni precedenti, sono richiamati alcuni criteri a cui l’Amministrazione doveva attenersi; in particolare vi erano espliciti richiami all’art. 64 della legge 133/08 e alle innovazioni ordinamentali in parte concluse ed in parte, scuola secondaria di secondo grado, in corso di definizione.

Sono state successivamente affrontate separatamente le diverse problematiche del personale della scuola interessato alle immissioni in ruolo:

1.    PER I DIRIGENTI SCOLASTICI ha rinviato alla specifica nota ove sono già previsti i contingenti per regione;

2.    PER IL PERSONALE ATA ha precisato che non era ancora in grado di dare i contingenti esatti, distinti per regione, provincia e qualifiche, in quanto sono appena state pubblicate le operazioni di mobilità. Tali dati saranno resi noti nel giro di pochi giorni. Il Dott. Chiappetta ha comunque esplicitato, a grandi linee, i criteri in base ai quali si procederà alla determinazione dei contingenti e che si possono così schematizzare:

Ø     per i DSGA si procederà in analogia a come operato nel recente passato, con accantonamento, dal totale posti disponibili e vacanti, della quota destinata al concorso ordinario e, sul residuo, destinando il 50% all’emanando bando riservato e il restante 50% distribuito. Ovviamente, in caso di mancanza di aspiranti di una tipologia i posti si riversano sulle altre, come lo scorso anno;

Ø     per tutti i posti a “funzione unica”, garantendo almeno una immissione in ruolo anche se non scatta il posto in base alla percentuale;

Ø     in tutti gli altri casi si opererà in base ad una percentuale media del 12% circa non uniforme tra le qualifiche ma, a grandi linee: superiore al 14% per gli assistenti amministrativi, di poco inferiore la 12% per i collaboratori scolastici e inferiore all’11% per gli assistenti tecnici, in quanto è ancora in corso di definizione la riforma della scuola secondaria di 2° grado che ha possibili ripercussioni su questa tipologia di personale.

3.    PER IL PERSONALE DOCENTE il Direttore Generale  ha evidenziato che l’Amministrazione, nel formulare l’ipotesi di riparto, deve obbligatoriamente tener conto della riforma ordinamentale “ a regime” e delle possibili conseguenze delle modifiche alle classi di concorso, al fine di evitare ogni possibile aggravio, anche in prospettiva, di situazioni di esubero. Ha, altresì, ricordato che la richiesta del MIUR era di 17.000 nomine e che la Ragioneria Generale dello Stato aveva dato parere contrario, stante il disposto dell’art. 64 e l’attuale situazione in evoluzione delle riforme ordinamentali, ipotizzando, in ogni caso, una riduzione al di sotto di 12.000. Il MEF, solo a seguito di fortissime pressioni del MIUR, ha autorizzato gli 8.000 posti ormai noti.

Il Dott. Chiappetta ha poi evidenziato che il calcolo per il riparto è basato sull’esistente, intendendo per “posti disponibili complessivi” il risultato nazionale della differenza tra posti residuati dai trasferimenti e il numero complessivo degli esuberi. Quindi, a numeri arrotondati, 38.000 posti residui per personale docente ed educativo meno 8.000 esuberi corrisponde a una base teorica di calcolo di circa 30.000 posti su cui calcolare le percentuali per la definizione delle nomine autorizzabili.

Ha fatto quindi un ragionamento basato su tre blocchi:

SOSTEGNO: è un settore con organico in incremento e non colpito all’art. 64 che attualmente conta  su circa 8.625 posti vacanti. In questa tipologia di docenza il MIUR intende operare autorizzando circa il 50% dell’esistente e, quindi, circa 4300 nomine da ripartire sul territorio e tra le diverse tipologie, facendo comunque  salva almeno una nomina per grado e/o tipologia;

SCUOLA DELL’INFANZIA è un settore che non ha incrementi, ma può contare sulla salvaguardia dell’esistente. Sono vacanti circa 5911 posti + 1 speciale e l’amministrazione vuole operare  autorizzando circa un terzo (33%) dell’esistente per un totale di circa 1950 posti;

TUTTI GLI ALTRI (PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° E 2° grado) sono segmenti scolastici colpiti sia dall’art. 64 che dal processo di riforme ordina mentali in atto. In questi segmenti scolastici l’amministrazione non intende oltrepassare il 10% dell’esistente; quindi per far scattare una nomina servono almeno 6 posti vacanti. La situazione nazionale delle disponibilità è quantificabile:

per la scuola primaria in circa 5116 posti vacanti + 5 speciali

per la scuola secondaria di primo grado in circa 6569 posti vacanti + 38 speciali

per la scuola secondaria di secondo grado in circa 4031 posti vacanti + 14 speciali.

 

Nell’incontro con il Ministro di domani  verrà definito un quadro più completo sul complesso di tutte le tematiche inerenti il tema del precariato che, come è ben noto, è uno di quelli prioritari all’attenzione dell’impegno sindacale dello SNALS-CONFSAL.