NON È LA SCUOLA CHE FA POLITICA. E’ LA POLITICA CHE NON SI OCCUPA DELLA SCUOLA.

Nei giorni scorsi 400 dirigenti scolastici del Lazio hanno inviato una lettera comune ai genitori delle rispettive scuole per informarli della grave situazione finanziaria in cui versano le scuole.

Sulla stampa di questa mattina (28 maggio 2009) è apparsa una dichiarazione del Ministro Gelmini che ha criticato l’iniziativa dei dirigenti rimproverando loro di “fare politica” e non di gestire adeguatamente le scuole. Il Segretario Generale Nigi ha diramato questa mattina il comunicato che trascriviamo.

Per completezza di informazione segnaliamo che il Ministro Gelmini, nella mattinata odierna, ha diffuso un comunicato in cui chiarisce che la sua esternazione era relativa a 60 dirigenti della CGIL del Lazio.

Lo SNALS-Confsal, coerente con la propria linea di oggettiva analisi della situazione, conferma la lettera e lo spirito del comunicato diffuso dal Segretario Generale.

 

 

SNALS-CONFSAL: NON E’ LA SCUOLA CHE FA POLITICA.

E’ LA POLITICA CHE NON SI OCCUPA DELLA SCUOLA

 

La denuncia dei presidi merita attenzione da parte del Governo

 

Roma, 28 maggio.  Il fatto che nei bilanci delle scuole non ci siano risorse che ne possano garantire il regolare funzionamento è stato segnalato dallo Snals-Confsal a tutti i tavoli di confronto.

“Sono mesi che denunciamo - ha dichiarato il segretario generale Marco Paolo Nigi -  che mancano i fondi per chiamare i supplenti e quelli per effettuare le visite fiscali per il personale assente previste dai recenti provvedimenti del ministro Brunetta”.

“Il funzionamento amministrativo e didattico – ha proseguito Nigi - non può essere assicurato dalle buone intenzioni dei dirigenti scolastici, dei docenti e del personale amministrativo. Servono adeguate risorse finanziarie che nell’attuale ordinamento hanno una sola fonte: lo Stato”.

“L’iniziativa dei presidi del Lazio, ne siamo convinti, - ha concluso il segretario generale - non sottende alcuna volontà denigratoria del Miur e del Governo, ma intende richiamare l’attenzione su una situazione che rischia di portare le scuole alla paralisi. Al ministro Gelmini chiediamo di considerare la situazione con la serenità che la serietà della situazione richiede”.