Spending review

Dalla mobilitazione a forti azioni di protesta

Comunicato Stampa

Roma, 3 luglio. La Confsal, la quarta confederazione sindacale italiana, respinge con forza i nuovi provvedimenti vessatori per i lavoratori pubblici e per i cittadini meno abbienti.

Per la confederazione autonoma i lavoratori del pubblico impiego hanno già pagato: in qualità di dipendenti con il blocco per tre anni dei rinnovi contrattuali e con altre pesanti e inique misure; come contribuenti con un’insostenibile pressione fiscale; infine, come cittadini utenti con la riduzione di servizi pubblici e con il ricorrente aumento delle tariffe.

La spending review del governo Monti si è rivelata irrazionale e fortemente iniqua per i lavoratori pubblici e le classi sociali deboli. Si è anche rivelata lontana dalla preannunciata previsione della spesa raccordata con la riorganizzazione della p.a., finalizzata alla maggiore efficienza dei servizi e all’eliminazione degli sprechi.

I tagli lineari per “fare cassa” pensati per il pubblico impiego e per la sanità si tradurranno in ulteriori insopportabili penalizzazioni per i lavoratori pubblici e in una grave riduzione dei servizi sanitari, arrivando a compromettere l’esercizio del diritto costituzionale dei cittadini alla tutela della salute e alle cure.

Il segretario generale, Marco Paolo Nigi, ha dichiarato: “Il governo Monti evidentemente conosce soltanto la via del ‘fare cassa’, penalizzando sistematicamente i lavoratori e riducendo i servizi pubblici primari. La misura è colma - conclude Nigi -, non ci resta che una dura azione di lotta”.


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