Intervista al Segretario Generale della CONFSAL

Trascriviamo l’intervista che il Segretario Generale della Confsal, prof. Marco Paolo Nigi, ha rilasciato all’agenzia di stampa DIRE.

2011 ERRORI POLITICI, IN 2012 AVVIARE RISCATTO

"MA GOVERNO MONTI HA ESORDITO MALE, SERVONO TAVOLI DI CONFRONTO".

Il 2011 è al termine, ed è tempo di bilanci. Anche nel mondo del lavoro. Siamo in piena crisi economica internazionale, in Italia tenta di trovare soluzioni un governo tecnico, guidato da Mario Monti, che ha sostituito quello di Silvio Berlusconi. Per questo l'agenzia Dire ha chiesto alla Confsal di fare un bilancio, di valutare quanto fatto dai due governi in questione e di capire cosa aspettarsi per il 2012. Risponde il segretario generale Confsal, Marco Paolo Nigi.

Il 2011 sta per finire: che anno è stato secondo lei per il nostro Paese
Nigi: "Una lettura corretta e una valutazione equilibrata di un periodo breve, di un anno solare, vanno inquadrate 'storicamente' nella vicenda socio-culturale, economico-finanziaria e politica di medio e lungo periodo. Se si esaminano gli ultimi quattro anni, dal 2008 ad oggi, il 2011 può essere considerato l'esito negativo di una 'valanga' di errori politici nella analisi e nella valutazione della crisi globale e nazionale e nella governance. Pertanto, il 2011 per il nostro Paese è stato, e non poteva essere altro, che un periodo ad alto rischio per finanza pubblica, economia, lavoro, welfare e moneta comune europea".

Con poche battute, come definirebbe il passato governo?
Nigi:"Il governo Berlusconi ha operato in una fase dell'economia globale e, in particolare, dell'economia occidentale, in cui si è registrata la più grande e duratura crisi finanziaria e la conseguente più profonda e diffusa recessione economica del dopoguerra. Inoltre, in qualità di responsabile della quarta confederazione sindacale italiana, mi sento di affermare che il passato Governo non ha 'premiato' il lavoro con mirate politiche contrattuali e soprattutto non lo ha sollevato da un peso fiscale iniquo e in alcuni casi insostenibile, che ha contribuito non poco a contrarre la domanda interna e a frenare la ripresa, già debole, della crescita economica e occupazionale".

Cosa butta del 2011 e cosa si augura per il 2012?
Nigi: "Butto decisamente la diffusa scarsa consapevolezza della crisi e la conseguente superficialità con la quale è stata affrontata. Al contrario, custodisco la memoria degli errori politici che ci hanno portato ad un passo dal baratro. Per il 2012 mi auguro una forte discontinuità in politica, economia, occupazione e fisco affinchè si avvii il riscatto del nostro Paese e soprattutto degli italiani onesti e impegnati".

Se avesse il potere di farlo, una scelta che vorrebbe 'imporre' al Paese?
Nigi: "Senza alcun dubbio una riforma fiscale equa e efficace in grado di far pagare imposte, tasse e contributi a tutti i cittadini, ridurre a livelli fisiologici europei l'evasione e l'elusione fiscale, liberare dall'attuale oppressione fiscale l'economia legale, il lavoro regolare e i contribuenti onesti e ridurre la pressione fiscale generale. Un fisco giusto ed equo costituirebbe, anche, il passo decisivo per la crescita e lo sviluppo".

Un giudizio sul governo Monti a poco più di un mese dal suo insediamento?
Nigi: "Il governo Monti, costituito da autorevoli professionisti, è nato in un momento oltremodo difficile con lo specifico mandato di 'salvare' il Paese e il suo ruolo in Eurozona. Pertanto l'attuale governo, per natura e mission, deve essere valutato con grande responsabilità ed equilibrio. E' pure vero che ha esordito male sul fronte dell'equità per lavoratori dipendenti e pensionati, già penalizzati pesantemente dalle ultime recenti manovre finanziarie, e in un mese ha registrato contro il suo primo provvedimento governativo uno sciopero generale da parte della totalità dei sindacati. Dico, ancora, al ministro del Lavoro che l'annunciata e imminente trattativa sulla riforma del mercato del lavoro va affrontata con l'indispensabile correttezza nel metodo, con una previa analisi approfondita e con onestà intellettuale in un confronto serrato che veda incluse tutte le parti sociali rappresentative. La Confsal è pronta a dare il suo consueto contributo in piena autonomia e con alto senso di responsabilità su specifici 'tavoli di confronto', ma è preparata anche a lottare con determinazione e forza, come sta facendo in questi giorni con lo sciopero generale".


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