Conferenza Stato-Regioni

 

Si delle Regioni allo schema di dimensionamento no a quello sul primo ciclo

 

 

Governo e Regioni nell'incontro del 28 gennaio hanno raggiunto un accordo sul difficile problema del dimensionamento.

L’accordo prevede che Governo e Regioni sottoscrivano una specifica intesa in materia entro il prossimo 15 giugno e che dallo schema di regolamento sul dimensionamento vengano cancellati i primi tre articoli, e precisamente quelli che definiscono i parametri per la “sopravvivenza” delle singole autonomie scolastiche e dei piccoli plessi.

Saranno lasciate alle singole Regioni e agli Enti Locali le decisioni sulle sedi da sopprimere, fermo restando il fatto che da tale operazione dovrà conseguire un risparmio di 89milioni di euro.

E’ probabile che i risparmi verranno ottenuti con l’accorpamento di istituzioni scolastiche sottodimensionate piuttosto che con la chiusura di singoli plessi. In questo modo sono a rischio di chiusura le istituzioni scolastiche con meno di 500 alunni, mentre per le scuole primarie con 40-50 alunni ci sono buone possibilità di sopravvivenza, almeno per i prossimi 2-3 anni.

Sulla bozza di regolamento del primo ciclo di istruzione si è registrato un diverso atteggiamento tra le regioni del centrodestra e quelle del  centrosinistra. Le regioni contrarie hanno sottolineato in particolare le difficoltà che deriveranno dalla riduzione del tempo-scuola nella primaria, riduzione che potrebbe determinare maggiori oneri per gli Enti Locali in termini di servizi alternativi.